T O P O L I N O
Che nostalgia degli anni '70!!!
Prendendo in prestito un concetto topico della cultura brasiliana, direi che si tratta di SAUDADE... qualcosa che ha a che fare con la nostalgia, ma è molto di più: triste ma bello, intenso da far male!!!
anche Anastasia preferisce le storie cult di quegli anni...
888 Sarebbe stupendo avere una macchina del tempo per tornare indietro in quegli anni ed immergersi con la fantasia propria della preadolescenza nelle storie disegnate da Romano Scarpa (foto), con Topolino investigatore, riflessivo e coraggioso, a metà fra il commissario Maigret e James Bond-007. Risetire l'odore di inchiostro degli albi di trent'anni fa, con le pubblicità delle bambole SEBINO, delle piste elettriche POLISTIL, degli organi elettrici BONTEMPI o GIACCAGLIA, del SUBBUTEO, dei giocattoli MATTEL, dei soldatini ATLANTIC, dei proiettori Super-8 MAX e dei cinescopi MUPI, con le rubriche Qui Paperino quack, I grandi amici di Topolino, Le barzellette di Cip e Ciop (con l'alano Sansone e, poi, il gatto Isidoro)!!!
Sì, perché le storie più belle della nostra infanzia sono state ideate e disegnate in Italia! Sullo scorcio degli anni '50, infatti, la produzione statunitense della Diseny comincia a declinare, mentre in Italia il grande successo di Topolino richiede storie sempre nuove. Così il direttore Gentilini e il redattore-autore Martina decidono di chiamare a collaborare un gruppo di talenti, fra i quali spicca appunto Romano Scarpa. Dapprima egli illustra le storie ideate da Martina, poi passa a scrivere storie proprie. La sua prima storia completa è Paperino e i gamberi in salmì (1956), cui seguono nel tempo Paperino e l'amuleto di Amundsen, Topolino e il mistero di Tapioco VI, Paperino e la fondazione de Paperoni, Paperino e le lenticchie di Babilonia, Topolino imperatore della Calidornia, Topolino nel favoloso regno di Shan-Grillà, Topolino e la collana Chirikawa, Topolino e la dimensione Delta, Topolino e l'unghia di Kalì (a detta di molti, e anche secondo me, la sua storia migliore). Queste ultime due storie sono presenti nel bel volume n. 21 (agosto 1978) de I classici di Walt Disney intitolato Supergiallo di Topolino. Scarpa realizzerà circa 400 storie, di cui 140 circa come scrittore, quasi tutte per la Disney con l'eccezione di una con l'orso Yoghi di Hanna-Barbera, una del personaggio tedesco Lupo di Rohlf Kauka e una decina di storie di Angelino, creato per Carosello da Paul Campani e apparso a fumetti sul periodico Girandola TV dell'editore Fasani.
Le trame di Scarpa sono ricche di colpi di scena e ben costruite, come quelle di Floyd Gottfredson, Merril DeMaris e Bill Walsh del migliore Topolino a strisce; il disegno è morbido, pieno di particolari e dinamico, sul genere di Carl Barks col suo ciclo dei Paperi. Scarpa, in sostanza, coglie il meglio degli autori di Topolino e di Paperino e con entrambi i personaggi crea capolavori. Appassionato di cinema, il disegnatore veneto trasfonde nella vignetta tecniche narrative propriamente cinematografiche: la dissolvenza incrociata, il flashback, la soggettiva, l'inquadratura parziale.
La creatività di Scarpa è testimoniata anche dalla galleria di personaggi da lui creati: Brigitta (spasimante di Paperone), Trudy (compagna di Gambadilegno), Paperetta Yé-Yé, Filo Sganga, Sgrizzo Papero, Atomino Bip Bip, Bruto (o Gancetto, figlio adottivo di Gancio il Dritto), Pappo (fratello di Pippo che ha abbandonato la civiltà per vivere come Tarzan nella giungla), Plottigatt (cugino di Gambadilegno), Petulia (la signora Basettoni), Gedeone de' Paperoni, fratello editore di Paperone, ispirato al direttore Gentilini.
Topolino e Atomino Bip Bip, l'atomo antropomorfo (completo di elettroni che ruotano introno al capo) ingrandito dal dottor Enigm con la potente macchina chiamata Bambatrone, compare per la prima volta in «Topolino e la Dimensione Delta».
A fianco la prima pagina di «Topolino e l'unghia di Kalì» pubblicata nel n.21 de I classici di Walt Disney (agosto 1978).
Minni è amica della moglie del facoltoso Rick Purcel, collezionista di reperti archeologici. Purcel possiede tra l'altro una statuetta di Kalì, dea Indù dalle molte braccia, con una peculiare unghia lunga e acuminata che spicca sulla prima delle due mani destre. Durante una riunione in casa Purcel, a cui partecipano anche Topolino, Pippo e Minni insieme con altri ospiti, l'unghia viene trafugata. L'oggetto non ha un valore certo poiché il materiale («durissimo, molto simile allo zaffiro», come spiega Rick Purcel) con cui è costruita è in effetti sconosciuto. Purcel è disperato, ma vista la singolarità dell'oggetto, non può contare sull'aiuto della polizia - «Mi coprirei di ridicolo mettendomi a caccia di... un'unghia!», commenta il commissario Basettoni - e chiede a Topolino di indagare.
Dopo il furto inizia una misteriosa serie di effrazioni notturne, rese terrificanti da grida disumane, in casa di alcuni cittadini di Topolinia di varia estrazione sociale, apparentemente senza alcunché in comune se non l'essere possessori di un disco fonografico di «canti giavanesi della siccità». Tutte le vittime dell'effrazione, inoltre, trovano in casa una copia in miniatura della statua di Kalì, la parola «Bah!» incisa sulla parete con un oggetto acuminato che potrebbe essere proprio l'unghia scomparsa e chiari segni di manipolazione dei rispettivi giradischi. Questi particolari insospettiscono l'arguto Topolino che però, dopo aver scartato dalla lista dei sospetti gli ospiti del pomeriggio in casa Purcel, non sa più come procedere nelle indagini. Il busillis viene involontariamente sciolto da Minni che rivela di aver acquistato una copia del disco di canti giavanesi e di averlo dato alla signora Purcel perché lo regalasse al marito. Se il misterioso visitatore notturno si è in qualche modo procurato una lista degli acquirenti del disco, Minni dovrebbe essere la prossima vittima! Topolino e Pippo, perciò, si appostano a casa di Minni per cercare di sorprendere l'inquietante individuo. Infatti, di notte, un'ombra si introduce in casa di Minni e si mette a rovistare fra i dischi di questa e ad armeggiare con il giradischi. I due lo assalgono ma l'uomo riesce a fuggire e a raggiungere la propria auto. Con un inseguimento rocambolesco, Topolino e Pippo lo raggiungono, lo bloccano, ma ancora una volta l'uomo (che indossa una maschera completa da dea Kalì) riesce a divincolarsi e a dileguarsi. Nella lotta, però, Topolino è riuscito a sottrarre un oggetto al manigoldo... proprio l'unghia di Kalì rubata a Purcel! Tornati da Minni, Topolino e Pippo constatano che nulla è stato rubato, nemmeno tra i dischi, che sono stati soltanto sparpagliati in terra. Ma c'è un particolare: una sorta di adattatore è stato applicato alla cartuccia del braccetto del giradischi... un congegno apparentemente fatto per ospitare un inusitato tipo di puntina fonografica. Topolino ha un'illuminazione!!!... l'unghia!!!! Entra perfettamente nell'adattatore e, posata su un disco, produce quelle stesse grida disumane che tanto hanno spaventato le vittime delle effrazioni notturne!
Ormai il bravo investigatore è a un passo dalla soluzione. Con un finale alla Agatha Christie raduna in casa Purcel tutti quelli che erano stati presenti il giorno del furto, riepiloga le varie fasi dell'indagine e, infine, prega la signora Purcel di consegnarli la copia del disco datagli da Minni... Posto il disco sul piatto del giradischi, Topolino avvita l'adattatore al braccetto e vi infila l'unghia. Stavolta, però, non si odono le urla strazianti e terrificanti, bensì una serie di formule chimiche ed ingegneristiche! Tutti trasecolano! Cosa significa? Sono segreti militari astutamente carpiti e celati, spiega Topolino, e la spia è... Rick Purcel che, scoperto, estrae un revolver e tiene tutti sotto tiro per tentare la fuga. Solo il provvidenziale arrivo di una squadra di agenti di polizia permetterà di arrestare il traditore. Basettoni chiosa la storia con la celebre frase: «Grazie a te, Topolino, il caso è risolto!»
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