OMAGGIO ALLA ROSA
Fra quanti hanno cantato la bellezza della rosa, il mio preferito è senz'altro il grande poeta brasiliano Vinicius De Moraes (1913-1980).
Mi piace immaginare un pomeriggio con Vinicius, in un barzinho della Avenída Atlantica, a Rio De Janeiro, all'ora del tramonto, con una buona Caipirinha o una Cervezinha «estupidamente gelada»...
Allegri e malinconici in una, nell'ora rosata dei ricordi, declameremmo i nostri migliori versi dedicati alla regina dei fiori. Comincia «o poetinha» con il suo
Como uma jovem rosa, a minha amada...
Morena, linda, esgalga, penumbrosa
Parece a flor colhida, ainda orvalhada
Justo no instante de tornar-se rosa.
Ah, porque não a deixas intocada
Poeta, tu que es pai, na misteriosa
Fragrância do seu ser, feito de cada
Coisa tão frágil que perfaz a rosa...
Mas (diz-me a Voz) por que deixa-la em haste
Agora que ela e' rosa comovida
De ser na tua vida o que buscaste
Tão dolorosamente pela vida?
Ela e' rosa, poeta... assim se chama...
Sente bem seu perfume... Ela te ama...
Io rispondo con:
La Rosa
Tenue
una rosa
apre
il suo ventre
Al giorno.
Al cielo
dona
carnale
la sua essenza.
Dischiusa,
come una bocca
in attesa del bacio,
l’addita
primavera
al sorteggiato.
Scuoterà mai
il vento
l’esile stelo
che le dita
non osano toccare?
Porterà quel profumo
a cancellare
gli echi
d’una ragione
annichilita
dal velluto
di occhi
che sanno come redimere
dal tempo.
E ancor più muterà,
se mai quel vento
portasse del fiore
un petalo
a sfiorarne le labbra,
il folle in un ossesso
nell’ora delle stelle
ancora desto
danzando alla ricerca
d’una corolla
di sogni.
una rosa
apre
il suo ventre
Al giorno.
Al cielo
dona
carnale
la sua essenza.
Dischiusa,
come una bocca
in attesa del bacio,
l’addita
primavera
al sorteggiato.
Scuoterà mai
il vento
l’esile stelo
che le dita
non osano toccare?
Porterà quel profumo
a cancellare
gli echi
d’una ragione
annichilita
dal velluto
di occhi
che sanno come redimere
dal tempo.
E ancor più muterà,
se mai quel vento
portasse del fiore
un petalo
a sfiorarne le labbra,
il folle in un ossesso
nell’ora delle stelle
ancora desto
danzando alla ricerca
d’una corolla
di sogni.
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